LA PEDALATA FUORI PORTA CHE NON TI ASPETTI 

Il Giardino della Fawwāra è ciò che resta oggi della Conca d’Oro di Palermo, ultimo lembo di agrumeti con trazzere, bagli, gebbie, torri d’acqua, grotte, resti della II Guerra Mondiale e un paesaggio ancora oggi incantevole, seppur minacciato.

L’appuntamento è presso la sede di SICICLA per partire  in direzione della zona est della città: visiteremo il Sollazzo di Maredolce (candidato a far parte dell’itinerario UNESCO Arabo-Normanno).

Al termine della visita proseguiremo la pedalata verso Ciaculli / Fondo Favarella ( per visitare l’azienda agricola Tagliavia), un incredibile polmone verde dove, all’interno di un agrumeto di 40 ettari, potremo trascorrere del tempo all’aria aperta, fare picnic e visitare dei luoghi interessanti dalla storia antica e contemporanea (la tenuta è stata recentemente set per il film “La mafia uccide solo d’estate”). Il fine è quello di far conoscere un aspetto paesaggistico importante della nostra città. Evento patrocinato da Italia Nostra, sez. Palermo.

Quota di partecipazione:

€ 5,00 a persona (gratis per bambini sotto i 12 anni in presenza di due genitori – massimo 2 figli).
La quota comprende: partecipazione guidata alla pedalata con assicurazione, noleggio whisper audio-riceventi e accesso al Fondo Favarella.
La visita guidata al Sollazzo Arabo Normanno è offerta dall’Ass. Castello e Parco di Maredolce.

Supplementi per biciclette:
– Con propria bici (nessun supplemento)
– Con bici muscolare a noleggio € 12,00
– Con eBike a noleggio € 18,00
– Seggiolini bimbi € 4,00

Per prenotazioni:  Sicicla, tel. 091580891 
(entro venerdì 1 giugno alle ore 15.00)

L’espressione “turismo sportivo”, è apparsa per la prima volta negli anni ’80 in Europa e negli Stati Uniti, per caratterizzare un insieme di attività che sono un po’ turismo e un po’ sport. Inoltre, È un insieme di attività e manifestazioni che permettono di generare spostamenti significativi dal luogo di residenza, nonché soggiorni, di almeno una notte, per ragioni direttamente o indirettamente legate allo sport. […] Il turismo sportivo è uno dei segmenti dell’industria turistica più in crescita.
Il fenomeno del cicloturismo è un fenomeno in espansione: è il modo più avventuroso per viaggiare in bicicletta, una maniera di viaggiare particolarmente economica, che fuoriesce dai canoni del turismo di massa, e può, in qualche modo, essere associato al concetto di turismo sportivo, poiché con “cicloturismo” si intende anche la voglia di fare del turismo attivo scegliendo di viaggiare in bicicletta o con combinazione bici-tram/bici-treno.

Negli anni Novanta c’era un grande entusiasmo per l’Unione Europea. L’URSS era da poco crollata, e i paesi dell’Europa Centrale e Orientale erano determinati a staccarsi finalmente dall’influenza russa ed entrare nella modernità. […]. In quegli anni Europa era sinonimo di futuro e speranza, e i progetti culturali che traevano ispirazione da questi avvenimenti erano innumerevoli.
In questo contesto nasceva il progetto di una rete di percorsi ciclistici a lunga percorrenza che abbracciasse l’intero continente, contribuendo finalmente a unirlo al di là di ogni divisione geopolitica. La European Cyclists’ Federation (ECF), insieme ad alcune associazioni di ciclisti britanniche e tedesche, poneva quindi le basi per quella che oggi è nota come rete Eurovelo.
La rete Eurovelo oggi consiste di 15 percorsi ciclistici a lunga percorrenza, che passano per ben 42 paesi. Una volta completata, i chilometri totali di percorsi Eurovelo ammonteranno a più di 70.000 chilometri. Basta dare uno sguardo alla mappa dei percorsi per capire che quasi tutti i paesi europei sono coinvolti in questo progetto.
I percorsi Eurovelo sono nati in molti casi unendo percorsi ciclistici nazionali già esistenti (soprattutto nell’Europa centro-occidentale). In altri casi invece è stata la spinta derivante dalla voglia di far parte di questa rete a creare percorsi nazionali che potessero esservi integrati.
Numerati da 1 a 17, salvo due eccezioni, gli itinerari con numeri dispari percorrono il continente da nord a sud; quelli con numeri pari invece da ovest a est.
Per avere il bollino Eurovelo, le strade non devono avere pendenze superiori all’8% e con un traffico inferiore alle 1000 auto al giorno. Purtroppo, non tutti i percorsi sono completi, o ben segnati. In genere quelli che passano per nazioni con buone tradizioni cicloturistiche sono facili da seguire, o addirittura si dipanano lungo piste ciclabili separate dal traffico, mentre l’Europa meridionale e orientale hanno il vantaggio di far sperimentare al cicloturista un certo senso di avventura.